Che dire quando la recruiter è tua nonna
Lavoro di semplificazione del linguaggio per Pronto Badante
Un caso emblematico di semplificazione del linguaggio
Il progetto Pronto Badante
Il brief
- informazioni standardizzate e, spesso non esaustive, verso l’utenza, anche in casi piuttosto diversi fra loro.
- Incomprensioni ricorrenti su alcuni punti salienti del servizio, molte delle quali alla base di carichi di lavoro aggiuntivi per il personale. Come, ad esempio, la necessità di fissare un secondo appuntamento, a causa della mancanza della documentazione necessaria per attivare il progetto.
- Eccessiva informalità nella comunicazione, non solo in quella faccia a faccia, ma anche in quella scritta. Con ripercussioni sulla percezione di autorevolezza dell’organizzazione, ma anche sulla gestione di eventuali reclami.
I nodi e come scioglierli
- Una comunicazione non cucita sul destinatario, né come categoria, né come singolo.
- La mancanza di linee guida per impostare una comunicazione coerente.
- Un linguaggio frankenstein: mezzo burocratese, mezzo colloquiale.
La formazione su circolarità, linguaggio ampio, UX
- La comunicazione è un processo circolare e, perché funzioni, è fondamentale che sia costruita sulle caratteristiche e ottimizzata sui feedback delle persone a cui è destinata.
- In Pronto Badante i diversi pubblici si trovano in condizioni di fragilità. Parlo, per esempio, delle possibili difficoltà uditive delle persone anziane, della resistenza alle novità, dei sensi di colpa dei figli, di eventuali attriti all’interno del nucleo familiare. Delle difficoltà linguistiche delle persone scelte come badanti, spesso straniere, della loro riluttanza a ricevere consigli nello svolgimento del proprio lavoro, legata a una percezione dell’intervento di chi opera nel progetto, come di un giudizio sul proprio lavoro, più che come una forma di aiuto e collaborazione. Tutto questo deve essere analizzato e usato come punto di partenza per la costruzione di un processo di comunicazione efficace e dedicato.
- Partendo da queste considerazioni e dai principi della user experience, ecco un bignami del vademecum stilato per gestire la comunicazione in Pronto Badante:
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- costruisci una comunicazione semplice, chiara, trasparente.
- Fai attenzione ai feedback, non solo verbali ma anche quelli non verbali e paraverbali (tono e timbro di voce, postura, gesti, mimica), quindi, se necessario, aggiusta il tiro.
- Usa esempi concreti presi dal vissuto di anziani e badanti.
- Parla piano e scandisci bene parole e concetti, ripeti quelli importanti e verifica che siano stati capiti.
- Evita ambiguità.
- Delinea tempi e passaggi chiari.
- Anche se non puoi esaudire una richiesta, usa un linguaggio propositivo e apri alternative.
- Non dimenticare l’empatia: annuisci, comprendi, rassicura, sorridi.
Cos’è la User Experience?La User Experience è l’esperienza complessiva che una persona vive interagendo con un prodotto, un servizio o un sistema digitale. Non riguarda solo l’aspetto estetico o la facilità d’uso, ma anche l’insieme delle sensazioni, emozioni e valutazioni provate dalla persona durante quella interazione.La UX è un processo strutturato che guida la progettazione siti web, app o e-commerce, per renderli più performanti, ma i suoi principi sono applicabili a tutti i contesti comunicativi, per migliorare l’esperienza e rendere l’interazione più efficace, empatica e soddisfacente.
Definizione del tono di voce e revisione testuale
- coerenza nella comunicazione all’utenza
- allineamento sul tono di voce condiviso
- completezza delle informazioni necessarie per ogni singolo step, così da non scordare niente e da anticipare bisogni e richieste
- sintesi e chiarezza rispetto all’azione richiesta (un solo invito all’azione per ogni email), alle tempistiche e agli step successivi
- semplificazione nella lettura, grazie a una formattazione curata
- inserimento di ganci empatici
- alleggerimento del carico di lavoro per il personale di Pronto Badante
Il potere delle parole: dal miglioramento della comunicazione al miglioramento dell’esperienza
Scegliendo le parole giuste e organizzando la comunicazione in modo sistemico, secondo i principi del linguaggio ampio e della User Experience, riusciamo a ottenere un miglioramento dell’esperienza del servizio da parte di tutte le persone coinvolte. Badanti, famiglie e persone anziane, che si sentono capite e capaci di capire, quindi all’altezza della situazione e in grado di fare le scelte giuste, arrivando quindi a un’esperienza soddisfacente. Ma anche tutta la struttura che lavora al progetto, perché il lavoro si alleggerisce, sia in fase di produzione della comunicazione, sia in fase operativa, perché si riducono le telefonate, le richieste di chiarimento, le riprogrammazioni di appuntamenti. Insomma tutti stanno meglio, compreso il budget necessario per la gestione del progetto. E tutto questo a partire dalle parole.
Crediti
L’antilingua di Italo Calvino è stato scaricato dal sito Crusca Scuola.