10 Luglio 2024

Piccoli, non simpatici

La campagna di comunicazione per la sicurezza sul lavoro in FENDI

Infortuni sul lavoro, malattie professionali, incidenti, anche fatali, purtroppo sono all’ordine del giorno. Eppure la comunicazione sul lavoro è un impegno quotidiano da parte di molte aziende. Certo, il tema è complesso e non si riduce solo alla comunicazione, ma, sicuramente, una buona e costante comunicazione è vitale per diffondere la cultura della sicurezza in tutti gli ambienti di lavoro. In questa portfolio story parlo, appunto, di strategia di comunicazione e copywriting per la sicurezza sul lavoro. Un progetto che, insieme all’agenzia Bananablu, stiamo realizzando per la FENDI Factory Capannuccia.

Piccoli, non simpatici Rumore     

Com’è cominciata

Ciao Jessica, come va? Riesci a passare che vorremmo parlarti di un lavoro? Un progetto molto carino” Con questo messaggio arrivato a fine dicembre 2023, inizia la mia collaborazione con Federico Raddi e Federica Farnesi di Bananablu per la realizzazione di una campagna di comunicazione interna sulla sicurezza, salute e sostenibilità dello stabilimento produttivo di Bagno a Ripoli di FENDI, anche conosciuto come FENDI Factory Capannuccia. Giusto un progettino carino, insomma. Mai avrei immaginato che il primo task di questo progetto sarebbe stato: cosa mi metto per il sopralluogo?! Da copy di provincia ad Andrea Sachs, il salto è stato immediato.
 
Solo che ad aspettarci a Capannuccia non c’era Miranda Priestly ma Sara Scassa, HSE manager del sito produttivo di Bagno a Ripoli e del magazzino di Sesto Fiorentino. Menomale, perché sicuramente avrebbe avuto da ridire tanto sui miei pantaloni neri anonimi, quanto sull’andatura zoppicante per mignolo fratturato. Un ottimo inizio.  

Sopralluogo alla FENDI Factory Capannuccia Copybraid

 
 

Il brief

Sara ci guida alla scoperta di quello che non sembra neanche essere uno stabilimento produttivo. Spazi ampi, luminosi e interconnessi, un tetto verde, sostenibile e innovativo, con tanto di percorso passeggiabile. Metri e metri di vetrate e pareti in cotto, dotazioni e macchine all’avanguardia, anche dal punto di vista della sicurezza. Vestine immacolate, mani laboriose di artigiani e artigiane a lavoro su pelli pregiate e modelli di borse che hanno fatto la storia della moda italiana. Impossibile non farsi contagiare da un sentimento di ammirazione misto a una punta di timore reverenziale fra le linee produttive, negli uffici, in prototipia, nella scuola dove si formano le nuove maestranze di pelletteria. 
 
Il fatto che non sembri uno stabilimento produttivo è bello e assolutamente in linea con la brand image. Il risvolto critico di questa dimensione, però, sta nella scarsa percezione dei rischi sul lavoro, e quindi in un abbassamento dell’attenzione o della partecipazione del personale al miglioramento continuo della cultura aziendale rispetto alla sicurezza, il benessere e l’attenzione all’ambiente sul luogo di lavoro. Rischi che potrebbero sembrare poca cosa in confronto ad altri ambienti lavorativi, ma pur sempre rischi. Perché, ripete Sara, il rischio zero non esiste. E qui inizia il nostro lavoro. 
 
Ci viene chiesto di:
 
  • Rendere il personale interno maggiormente consapevole rispetto alle regole base a tema salute, sicurezza, ambiente, con particolare focus sul corretto uso dei DPI (dispositivi di protezione individuale).
  • Sensibilizzare il personale sulle tematiche della sostenibilità, incentivando comportamenti virtuosi in termini di riduzione dei consumi (energia, acqua), prevenzione degli sprechi (mensa) e di corretto conferimento dei rifiuti.
  • Responsabilizzare e coinvolgere il personale in processi virtuosi e interattivi di miglioramento continuo sul fronte della sicurezza e della sostenibilità.

Insight, concept, idea creativa

“Il rischio zero non esiste” partiamo da qui, dunque. E dall’assunto che, se il rischio è piccolo o lontano nel tempo, l’attenzione nei suoi confronti tende ad affievolirsi, riducendosi sempre di più. Ebbene, un rischio non è mai troppo piccolo, perché anche i rischi piccoli compromettono il benessere delle persone. Dobbiamo, quindi, proteggere il nostro benessere anche dai rischi piccoli. Soprattutto dai rischi piccoli, perché sono i più frequenti, e perché a quelli grandi ci pensa già l’azienda, attraverso la creazione di ambienti, procedure, macchinari, il più possibile sicuri. 
 
Per quanto sia piccolo, quindi, ogni rischio merita la giusta attenzione e protezione. Questo concept viene declinato in una multisoggetto che rappresenta i diversi rischi attraverso una serie di insetti e altri piccoli elementi naturali, capaci di procurare conseguenze, non gravi, ma fastidiose. L’headline “Piccoli, non simpatici” introduce situazioni in cui i diversi piccoli non simpatici possono essere neutralizzati, di volta in volta, con precise accortezze, dall’uso di uno specifico DPI, all’adesione a determinate procedure o regole di base della sicurezza in azienda. La realizzazione delle situazioni è stata affidata all’illustratrice Giulia Bernini aka Oblo Creature.
 
Campagna Piccoli, non simpatici - Calore
Campagna Piccoli, non simpatici - Movimentazione
Campagna Piccoli, non simpatici - Polvere
Campagna Piccoli, non simpatici - DPI Scarpe
Piccoli, non simpatici - Attrezzature
 

Safety Fair: l’house organ stiloso e le tovagliette giocose

Ok, abbiamo la campagna, ma come diffonderla insieme al resto dei contenuti legati alle tematiche HSE? Poiché la maggior parte del personale di Capannuccia non ha la possibilità di usare smartphone o strumenti digitali sul posto di lavoro, abbiamo pensato di veicolare i contenuti attraverso un magazine bimestrale cartaceo: Safety Fair. Pensando a una comunicazione interna, non ho fatto grandi ricerche di anteriorità e ho pensato ad un nome che richiamasse un immaginario ben preciso. Il magazine infatti ricalca i giornali di moda, la grafica è molto elegante e minimale, mentre il TOV è più empatico, diretto e giocoso. Ogni uscita contiene due tematiche HSE specifiche, affrontate sia in termini generici, sia con focus sullo stabilimento produttivo, con approfondimenti più o meno leggeri.
 
Safety Fair Marzo Aprile
 
Copertine Safety Fair
 
All’interno abbiamo inserito anche: 
 
  • It’s safe(r) – una seconda multisoggetto in cui abbiamo cercato di mettere in luce l’importanza della collaborazione di ogni singola persona per la costruzione di un ambiente sicuro e di una cultura della sicurezza.

It's safer

  • News e un elenco di cose fatte e da fare, con possibilità di prenotare attività e servizi a tema, come la ginnastica in pausa pranzo, oppure la visita al medico di base aziendale.
  • L’editoriale firmato dall’HSE manager, per introdurre il tema di ogni uscita e approfondire di volta in volta le tematiche su cui focalizzarsi.
  • Safe tips – consigli, spunti, idee, inspo a tema sicurezza, benessere e stile, fuori e dentro la Factory.
  • Oroscosafe – un oroscopo ironico a tema sicurezza sul lavoro, per chi non leggerebbe mai una rivista senza oroscopo! (cit)
  • Non si trova all’interno del magazine, ma Safety Fair prevede anche un inserto di giochi enigmistici, quiz, vignette e consigli stampati sulla tovaglietta della mensa aziendale.

Tovaglietta Safety Fair

BEE: la mascotte, regina dei piccoli, non simpatici

Mercoledì 20 marzo 2024, in perfetta quadratura con l’allineamento del sole e delle stagioni, nel giorno dell’equinozio di primavera, BEE, mascotte e portavoce HSE di FENDI Capannuccia, la regina dei piccoli non simpatici, è uscita dal suo alveare e ha iniziato a sorvolare la factory per diffondere la cultura della sicurezza, del benessere e della sostenibilità.
 
BEE Mascotte sicurezza
 
Ma perché proprio un’ape?
 
  • Non solo per il facile gioco di parole BEE Safe – #thesafeplacetobee (accordandoci al pre esistente #thesafeplacetobe) e la facile declinazione in mille altri microcopy (vedi più avanti).
  • Ma anche per il pungiglione come metafora dei rischi connessi al lavoro, e anche di uno degli strumenti più usati dai maestri pellettieri: l’ago.
  • Per l’essenzialità dell’ape per l’ecosistema, che rispecchia l’essenzialità della sicurezza per l’ecosistema dello stabilimento produttivo.
  • L’ape, inoltre, è fra gli insetti più regali ed eleganti del mondo animale.
  • Indossa la pelliccia, primo prodotto della maison FENDI.
  • L’ape è nota per la sua operosità e capacità di lavorare insieme in maniera organizzata, prendendosi cura dell’alveare e mostrando un forte senso di comunità e cooperazione. Simboleggia, quindi, l’importanza del sostegno reciproco, della solidarietà e della collaborazione. Concetti fondamentali non solo a livello produttivo ma anche di sicurezza, salute e coscienza ambiente.
  • Infine, le ali e il pungiglione, colorati di verde o di rosso, diventano segnali che guidano il personale sugli aspetti della sicurezza.

 

Segnaletica BEE 

Il totem

Sara aveva bisogno di un punto dedicato alla sicurezza, benessere e ambiente all’interno della factory. Da questa esigenza è nato il totem BEE Safe, realizzato riprendendo la texture delle pareti in cotto di Capannuccia. Nel totem sono archiviati tutti i numeri pubblicati di Safety Fair, mensilmente lasciati nelle aree comuni ricreative dello stabilimento. Qui, inoltre, è possibile consultare news e comunicazioni a tema, e prendere cartoline da imbucare nella suggestion box, per stimolare il coinvolgimento e la partecipazione del personale attraverso segnalazioni anonime di miglioramento della sicurezza, della salute e della sostenibilità in azienda. La fessura della suggestion box richiama il tema della campagna “It’s safe(r)”.

Totem sicurezza

 

I microcopy

La mascotte è la portavoce di tutti i messaggi aziendali a tema HSE. Ecco qualche esempio:
 
  • BEE a hero – diventa il messaggio introduttivo per tutti gli inviti a tema sostenibilità, ad esempio:

    BEE a hero – Salva il mondo con un dito: dimezza lo scarico.

    BEE a hero – Annulla kg di plastica con un sorso: usa la borraccia.
    BEE a hero – Fai la differenza con un lancio: scegli il cesto giusto.

  • BEE supported – Sono qui per sostenerti: stringimi! (adesivo attaccato al corrimano lungo le scale).

 

E quindi?

Mentre scrivo sta per uscire il 4° numero, e iniziamo a lavorare, con Sara (HSE manager FENDI Capannuccia), Federico (Art director Bananablu) e Federica (Account, consulente stratega e PM Bananablu) al 5° numero di Safety Fair. È presto per tirare le somme, ma posso anticipare che nel giro di pochi giorni dall’uscita del primo numero di Safety Fair, l’accoglienza è stata molto positiva, con apprezzamenti sia da parte del personale, sia da parte degli uffici responsabili, dentro e fuori Capannuccia. Un aneddoto su tutti? BEE appena nata ha iniziato a fare voli internazionali, diventando a tutti gli effetti la mascotte HSE globale della maison FENDI.

 

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